Prodotti agroalimentari italiani negli USA ed extra UE.
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Prodotti Alimentari Italiani in America e fuori UE.
Prodotti Agroalimentari Italiani in America e fuori UE. Per motivi privati come, soprattutto, commerciali (import ed export), spedire cibo all’estero è una delle pratiche più utilizzate quando si parla di corrieri e spedizioni. Gli alimenti sono infatti i prodotti più spediti al mondo e in questo il nostro Paese è tra i protagonisti indiscussi grazie alla fama e bontà del Made in Italy. Pasta, parmigiano e parmigiano, prosciutto, vino e spumanti, solo per citare i più diffusi, girano spesso il mondo e sono molto richiesti, così come i nostri prodotti agroalimentari in genere. E potrebbero essere stati inviati dalla madre premurosa verso suo figlio in Erasmus o dalla nostra piccola-media impresa locale con clienti all’estero.
E-commerce Gretal Prodotti Alimentari.
Non sono infatti poche le aziende alimentari che puntano sull’e-commerce, soprattutto per i prodotti di nicchia, vero valore aggiunto della nostra cucina e della nostra produzione. Ma è bene attenersi alle regole e ai divieti che riguardano una vasta gamma di alimenti, sia all’interno che all’esterno dell’Unione Europea, che portano all’utilizzo di appositi vettori e imballaggi, oltre alla documentazione da allegare.
Spedire prodotti alimentari italiani all’estero: liste “ban”.
La consegna standard degli alimenti tramite corriere, sia in Italia che all’estero, comporta una serie di limitazioni che si applicano a tutte le società di spedizioni. È importante, anzi fondamentale, essere prudenti nel procedere a questa operazione, anche a livello preparatorio (e quindi di confezionamento). A meno che non si richieda un servizio specifico che aiuti a preservare la catena del freddo o che offra un trasporto sicuro e ad hoc di bottiglie o vasetti di vetro (per olio, vino, ecc.), è possibile affidare ad uno standard qualsiasi alimento fuori standard spedizione. deperibili e quindi non compresi nel seguente elenco:
Lista del cibo
Formaggi e latticini, Pasta fresca, Carne, Pesce, Surgelati e alimenti congelati, Funghi.
Cosa sapere di più:
A questi si aggiungono, come spiegato, i generi riposti in contenitori fragili come il vetro (restrizioni sempre inerenti agli elenchi di oggetti vietati dai corrieri). Le ragioni sono tanto semplici quanto importanti, non solo burocratiche. Si tratta anche di garantire l’integrità delle altre confezioni e di rispettare anche le più elementari norme igieniche. Per tutto ciò che riguarda alimenti deperibili, proibiti o in vetro, è quindi obbligatorio affidarsi a chi offre servizi specifici per quelle esigenze, tralasciando le spedizioni standard.
Cosa si può inviare senza affidarsi a servizi specifici?
In contrappunto a quanto sopra scritto, sono ammessi cibi definiti non deperibili, cioè conservabili a lungo a temperatura ambiente: secchi, sottovuoto, conserve varie, sempre facendo attenzione alle ulteriori limitazioni che possono incorrere in dogana. Così puoi spedire senza pensieri pasta, riso, biscotti e grissini, prodotti confezionati a lunga conservazione e alimenti sottovuoto. Le lattine non sono sempre ammesse e dove si trova è fondamentale curare il più possibile l’imballo, per evitare che tonno, legumi e cibi di vario genere in involucri rigidi e rigidi danneggino gli altri imballi.
Come spedire i prodotti alimentari italiani all’estero?
Fuori dall’Italia: leggi e limiti
Quando si decide di spedire cibo fuori dall’Italia, è essenzialmente necessario controllare e quindi rispettare le leggi che regolano l’ingresso in dogana di alimenti e oggetti non consentiti in determinati paesi. La differenza diventa marcata se confrontiamo due pacchi identici inviati all’interno dell’Unione Europea e all’esterno. Per la prima sarà probabilmente sufficiente la lettera di vettura, per la seconda sarà necessario compilare la fattura pro forma e la dichiarazione di libera esportazione (per saperne di più vi suggeriamo di leggere l’articolo “Organizzare una spedizione all’estero: questo è cio’ che c’è da sapere”).
Spedizioni di prodotti alimentari italiani verso paesi UE.
Facendo infine riferimento a quali generi alimentari che abbiamo delineato possono essere spediti all’estero o meno tramite servizio postale o corriere, cerchiamo di capire quali regole generali non vanno assolutamente disattese. Altrimenti il rischio è sempre di trovare la spedizione bloccata in dogana.
Paesi extra UE.
In generale, se parliamo di import ed export, ci riferiamo principalmente a paesi extra UE, mentre all’interno dei confini dell’Unione Europea parliamo di scambi e movimenti (questo ovviamente quando si parla di attività commerciali). In questo secondo caso, per il privato così come per l’azienda, l’invio di cibo all’estero è burocraticamente semplice e veloce, con alcune limitazioni relative a vino e alcolici (per i quali sono necessarie procedure doganali).
Spedizioni di prodotti alimentari italiani in America e paesi extra UE.
Quando la nostra intenzione è quella di inviare cibo fuori dall’Unione Europea, la situazione diventa leggermente più complessa a livello burocratico. Non solo perché i documenti di cui abbiamo parlato sono necessari, ovvero la fattura pro forma e la dichiarazione di libera esportazione, che devono essere compilati con grande precisione e attenzione, ma anche per le diverse regole tra Paese e Paese.
Food and Drug Administration.
Negli Stati Uniti, ad esempio, tutto è regolato dalla Food & Drug Administration, presso la quale le aziende esportatrici sono obbligate a registrarsi ed eseguire determinate procedure. Se la spedizione è privata, il processo è più semplice: non richiede la registrazione ma solo una documentazione denominata “Preavviso”. In generale, ti consigliamo sempre di informarti presso il corriere a cui hai deciso di affidarti per spedire cibo all’estero, in modo da avere tutte le informazioni necessarie.
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